TRE RACCONTI PER RIFLETTERE

Riportiamo qui tre brevi racconti (una gustosa barzelletta di Walter Chiari LA GIACCA CORTA, la storiella del DOMATORE DI PULCI, e la fiaba del RE NUDO) che possono aiutarci a capire quanto paradossalmente siamo disposti a distorcere la percezione della realtà, pur di non riconoscere i nostri errori e i falsi miti che poniamo alla base del nostro rapporto con il mondo e con la società e … con la nostra coscienza.

Forse lo facciamo per pigrizia, ignoranza, o forse per un’ingannevole convenienza, vittime, più o meno inconsapevoli della ideologia imperante.

In realtà il costo da pagare è oltre il rischi o delle reiterarsi delle stesse tragedie, soprattutto quello di rimanere schiavi, passivi e dipendenti, penalizzando il nostro potenziale umano e sociale.

***

LA GIACCA CORTA

Per vedere la barzelletta recitata da Walter Chiari, clicca qui

la giacca corta

“Un signore fiorentino desidera farsi fare una giacca nuova dal sarto più bravo di Firenze. Risparmia tutto l’anno per avere i soldi e poi commissiona il lavoro al sarto. In breve tempo il signore ha una bellissima giacca nuova!
Tutto contento, va a casa e si pavoneggia con la moglie; dapprima lei nemmeno si accorge che ha una giacca nuova. Allora glielo fa notare lui, e le dice che gliel’ha fatta il Celledoni, il sarto più bravo di Firenze. La moglie non ci può credere che abbia speso tutti quei soldi per una giacca… Ma comunque gli rende atto che la giacca è proprio bella. Però guardandolo meglio (sapete come sono le mogli) trova che la giacca abbia un piccolo difetto: una manica è più lunga dell’altra.

Il marito si guarda anche lui e deve ammettere che è vero.
Così va dal Celledoni a lamentarsi che, nonostante sia un sarto bravissimo e si faccia pagare tanti soldi, gli ha fatto una giacca difettosa.
E il Celledoni:
– Caro il mi’ signore… per forza! Non è la giacca il problema! Il problema sono le su’ braccia! Lei ha il braccio destro più lungo del sinistro. Allora lei tiri su un po’ la spalla del braccio destro, così… Ecco, ora va bene!

Il marito torna a casa tenendo la spalla alta, e dice alla moglie:
– Vedi? Ora sto bene!
La moglie lo guarda attentamente, ma non è convinta:
– Sì, ora le maniche vanno bene… però guarda qui: questo lato della giacca è lungo lungo, mentre l’altro lato è corto!
– Hai ragione! Ora vado dal Celledoni e glielo dico!

Entra dal sarto:
– Celledoni! Le pare possibile che un sarto come lei, il più bravo della città, mi ha fatto la giacca con un lato più corto dell’altro! Guardi, guardi come sto messo!
– Caro il mi’ signore…. per forza! Lei tiene la spalla destra alzata, no?
– Sì, come mi ha detto lei!
– Ecco, ora lei deve compensare tenendo piegato il ginocchio destro… così! Ecco, vede? Ora la giacca è perfettamente allineata!

il marito torna a casa soddisfatto. Ma la moglie non è convinta per niente di questa soluzione, e infatti gli dice:
– Scusa, ti potresti mettere un po’ di profilo?
– Perché?
– Tu mettiti di profilo che voglio controllare una cosa… Ecco! Lo sapevo, io! Vedi? Ora che tu pieghi il ginocchio così, la giacca davanti ti viene giù lunga fin quasi alle ginocchia… ma dietro sei tutto scoperto!
– Accidenti! Hai ragione! Ma ora vado dal Celledoni e glielo dico!

Entra dal sarto:
– Celledoni! Le pare possibile che un sarto come lei, il più bravo della città, mi ha fatto la giacca con il davanti più lungo del didietro! Guardi, guardi come sto messo!
– Caro il mi’ signore…. per forza! Lei ora tiene il ginocchi piegato, no?
– Sì, come mi ha detto lei!
– Ecco, allora adesso lei deve compensare tenendo la schiena un po’ all’indietro… un bel colpo di schiena all’indietro, così! Ecco, vede? Ora la giacca è perfettamente allineata!

Il marito torna a casa camminando tutto impostato in questa strana posa che gli ha insegnato il sarto.
La gente lo vede passare e commenta:
– Poverino, questo signore! Chissà cosa gli è successo! Avrà fatto un incidente!
Però bisogna dire che ha un sarto bravissimo… nonostante il suo fisico sia tutto storto, ha una giacca che gli cade a pennello”

IL DOMATORE DI PULCI

Un domatore  di pulci voleva stupire il suo pubblico.

la pulce

  Dopo aver fatto saltare una pulce a cui aveva tolto progressivamente 1, 2, 3 zampette, alla quarta esibizione, il dowwmatore le ordinò, urlando, di saltare senza zampette.

  All’ovvio fallimento del tentativo, il domatore senza scomporsi, rivolto alla platea, teorizzò:

  “Come potete notare, la pulce privata di tutte  e quattro le zampette, diventa … … sorda! ”

IL RE NUDO

La fiaba parla di un imperatore vanitoso, completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore, e in particolare del suo abbigliamento. Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.

il re nudo

I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all’imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L’imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l’imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; attribuendo la non visione del tessuto a una sua indegnità che egli certo conosce, e come i suoi cortigiani prima di lui, anch’egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.

Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l’eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi e sentendosi essi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità.

L’incantesimo è spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza “Ma il re non ha niente addosso!” (o, secondo una variante, “Il re è nudo!”).

Ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla fosse successo.

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